LO
SCOLARI E' BOCCIATO
di
Livio D'Alessandro
E allora è iniziata, in Portogallo, la
giostra quadriennale del calcio europeo per nazioni.
La lunga attesa è stata però
abbastanza delusa dalle prime due partite: mediocri.
Il verdetto unanime della prima
giornata è la bocciatura per Luis Felipe Scolari, il campione del
mondo, che esclude dalla formazione titolare i freschissimi e
talentuosi Deco e Cristiano Ronaldo, a vantaggio di un Rui Costa al
tramonto e di un Simao non pervenuto. E infatti, complici anche la
mancanza di un attaccante di peso, gli errori clamorosi di difensori
insicuri e un Figo inizialmente sottotono, il primo tempo del
Portogallo è al limite del paradosso: un solo tiro in porta, da
calcio piazzato. Tra l’incredulità del pubblico di casa. A metà
ripresa i talenti lusitani iniziano a prendere confidenza con
pallone e avversari, Figo irrompe con le sue incursioni, Ronaldo si
propone sovente al cross e realizza un gol che serve solo ad acuire
il rimpianto di non aver visto la formazione del secondo tempo in
campo fin dall’inizio.
Tutto ciò senza dimenticare gli
immensi meriti della Grecia: squadra compatta, grintosa fin
dall’inizio, arrembante nei primi dieci minuti, furbissima a
sfruttare il contropiede in occasione del rigore accordato da
Collina. Una vera sorpresa, per i più. Una sorpresa a metà per gli
attenti calciofili. Gli ellenici del bravo Otto Rehagel si sono
infatti qualificati alla fase finale dell’Europeo costringendo allo
spareggio addirittura la Spagna.
E proprio le “furie rosse” sono state
protagoniste dell’altra sfida di giornata con la vittoria sulla
Russia. Ma il risultato di 1-0 è quanto mai bugiardo. Gli spagnoli
infatti hanno dominato dall’inizio alla fine. Ottimo il lavoro di
Raul Bravo e Vicente sulla destra e di Baraja al centro, mentre
hanno un po’ deluso sottoporta le tanto attese star Raul e Morientes.
E così la partita sembrava non riuscisse a sbloccarsi, complice
anche una Russia pericolosa in un’unica occasione con Aleinitchev.
Ma come tra i portoghesi, anche in casa Spagna la soluzione siede in
panchina e risponde al nome di Valeron. Il suo ingresso in campo e,
dopo 10 secondi, il suo primo pallone giocato, coincidono con il gol
partita.
La domanda del giorno è dunque la
seguente: possibile che i selezionatori abbiano così tante
difficoltà a capire dagli allenamenti quali giocatori sono più in
forma? E possibile che sia tra loro così diffusa la tendenza a
rifiutare i suggerimenti del campionato?
Il Porto campione d’Europa ad esempio,
tra i vari campioni anche stranieri che annovera tra le proprie
fila, presenta tre gioielli portoghesi di calibro internazionale:
Vitor Baia, Ricardo Carvahlo e Deco. Il primo neanche è stato
convocato, il secondo e il terzo durante l’inno scaldavano la
panchina. Si intravedono inevitabili analogie con le vicende di casa
nostra: le migliori espressioni degli ultimi due anni di calcio
italiano sono evidentemente il centrocampo del Milan e l’intesa
romanista Totti-Cassano. Trapattoni sembra volerle ignorare
entrambe. Speriamo che la lezione presa da Scolari possa servire a
far quantomeno traballare le sue certezze. A lunedì l’ardua
sentenza; intanto godiamoci Francia-Inghilterra! |