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20/6/2004

FURIA CECA

di Livio D'Alessandro

Pavel NedvedL’Europeo trova la sua partita regina la sera del 19 giugno: Olanda-Repubblica ceca 2-3.
Le rivali per eccellenza degli ultimi anni e anche dei prossimi (visto che si troveranno contro anche in occasione delle qualificazioni al Mondiale 2006) si sono affrontate a colpi di grande calcio, pali, traverse, gol e preziosismi. Ha vinto la Repubblica ceca, impossibile stabilire se abbia meritato di più. Sarebbe stato altrettanto giusto il pareggio e altrettanto la vittoria degli “orange”. Due formazioni che si sono affrontate a viso aperto fin dal primo minuto e che neanche per un secondo hanno mostrato paura di perdere. A noi italiani resta l’invidia!
E se il collettivo di entrambe le squadre ha dato il massimo, non si può dire diversamente dei singoli. Pavel Nedved innanzitutto: sembra essere tornato quello del 2003. E’ cresciuto con l’andar del match fino a diventare assolutamente portentoso nel corso della ripresa suggellata con quell’incredibile traversa da quaranta metri e dal grande contributo portato alla rimonta della squadra. Grande anche Baros, una delle rivelazioni di questo torneo dal basso (o dall’alto?) dei suoi 22 anni e mezzo. Dopo il gol contro i lettoni, stasera ha replicato, senza dimenticare l’assist del primo gol al gigante Koller. Protagonista di una prestazione maiuscola anche l’ex laziale Poborski, meritevole di non lasciarsi abbattere dall’errore in marcatura commesso sul primo gol olandese e autore della giocata decisiva a pochi minuti dal termine: il pregevolissimo assist a Smicer. E proprio Smicer è protagonista di una coincidenza particolare che conferisce grande onore alla sua carriera. Anche all’Europeo d’Inghilterra nel 1996 il giocatore del Liverpool realizzò (allora contro la Russia) la rete della qualificazione della sua nazionale ai quarti di finale (ai danni dell’Italia). Oltre a questi campioni e agli altri protagonisti della squadra, il CT Brueckner ha la fortuna di possedere un jolly, un asso nella manica inaspettato da tutti ma fin’ora decisivo in entrambe le partite pur (o forse proprio per questo) subentrando in ambedue le occasioni nel corso della ripresa: Marek Heinz, ventiseienne del Banik Ostrava. Il biondino aveva già sorpreso contro la Lettonia realizzando un gol decisivo; si è ripetuto stasera con percussioni, movimenti efficaci e un gran tiro da cui è scaturito il gol del tre a due. La Repubblica ceca insomma, sembra aver ingranato la marcia giusta e fermarla sarà davvero dura. L’Olanda comunque ce l’ha messa tutta e forse è stata anche penalizzata dall’arbitro Mejuto Gonzales che ha espulso ingiustamente Heitinga, presunto colpevole di un fallo su Nedved, il quale non evita mai di accentuare la caduta. Certo l’avvio è stato al fulmicotone: due reti in pochi minuti, grande gioco, possesso palla, il clamoroso palo di Davids. Neanche si può dire che i “tulipani” siano calati nel corso della partita; c’è stata piuttosto la crescita costante degli avversari. Ora il cammino per gli olandesi si fa duro perché battere la Lettonia potrebbe non bastare. È pur vero che i cechi sembrano talmente più forti della Germania che solamente se il CT Brueckner decidesse di risparmiare alcuni titolari o se dovesse influire il fatto che sei giocatori cechi giocano in Bundesliga, sarebbe ipotizzabile una vittoria tedesca. I ragazzi di Rudi Voeller oggi hanno davvero deluso, complice (ma vale fino a un certo punto) una frizzante Lettonia che con la velocità di Rubins e Verpakovskis ha messo la difesa tedesca in grande difficoltà. Anche se è sembrato l’attacco il reparto più disastrato della squadra di Voeller e il CT davvero non ha colpe in questo senso. Manca proprio la qualità: Bobic è lentissimo, Kuranyi sta deludendo l’aspettativa che si era creata intorno a lui e Klose sbaglia ormai anche di testa (sua specialità) a porta vuota. Un passo indietro, deciso, rispetto alla prova maiuscola disputata contro l’Olanda. Ma ancora nulla è perduto.
Ed è suggestivo (scherzi del calcio) che a fare da arbitro per il passaggio del turno fra le due rivali storiche del calcio europeo (Olanda e Germania) sia quella Repubblica ceca che ha con la Germania il credito di un Campionato europeo (1996) e con l’Olanda il debito per averla eliminata nel girone eliminatorio del Mondiale 2002, per averla relegata agli spareggi in quello di quest’Europeo e per averla rimontata in modo così rocambolesco questa sera. Quale sarà la strada che imboccherà? Si sdebiterà con l’Olanda annullando il credito con i tedeschi o continuerà a infliggere batoste ai “tulipani” rimandando la vendetta con i tedeschi?
Mercoledì l’ardua sentenza.

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