FURIA
CECA
di
Livio D'Alessandro
L’Europeo
trova la sua partita regina la sera del 19 giugno: Olanda-Repubblica
ceca 2-3.
Le rivali per eccellenza degli ultimi anni e anche dei prossimi
(visto che si troveranno contro anche in occasione delle
qualificazioni al Mondiale 2006) si sono affrontate a colpi di
grande calcio, pali, traverse, gol e preziosismi. Ha vinto la
Repubblica ceca, impossibile stabilire se abbia meritato di più.
Sarebbe stato altrettanto giusto il pareggio e altrettanto la
vittoria degli “orange”. Due formazioni che si sono affrontate a
viso aperto fin dal primo minuto e che neanche per un secondo hanno
mostrato paura di perdere. A noi italiani resta l’invidia!
E se il collettivo di entrambe le squadre ha dato il massimo, non si
può dire diversamente dei singoli. Pavel Nedved innanzitutto: sembra
essere tornato quello del 2003. E’ cresciuto con l’andar del match
fino a diventare assolutamente portentoso nel corso della ripresa
suggellata con quell’incredibile traversa da quaranta metri e dal
grande contributo portato alla rimonta della squadra. Grande anche
Baros, una delle rivelazioni di questo torneo dal basso (o
dall’alto?) dei suoi 22 anni e mezzo. Dopo il gol contro i lettoni,
stasera ha replicato, senza dimenticare l’assist del primo gol al
gigante Koller. Protagonista di una prestazione maiuscola anche l’ex
laziale Poborski, meritevole di non lasciarsi abbattere dall’errore
in marcatura commesso sul primo gol olandese e autore della giocata
decisiva a pochi minuti dal termine: il pregevolissimo assist a
Smicer. E proprio Smicer è protagonista di una coincidenza
particolare che conferisce grande onore alla sua carriera. Anche
all’Europeo d’Inghilterra nel 1996 il giocatore del Liverpool
realizzò (allora contro la Russia) la rete della qualificazione
della sua nazionale ai quarti di finale (ai danni dell’Italia).
Oltre a questi campioni e agli altri protagonisti della squadra, il
CT Brueckner ha la fortuna di possedere un jolly, un asso nella
manica inaspettato da tutti ma fin’ora decisivo in entrambe le
partite pur (o forse proprio per questo) subentrando in ambedue le
occasioni nel corso della ripresa: Marek Heinz, ventiseienne del
Banik Ostrava. Il biondino aveva già sorpreso contro la Lettonia
realizzando un gol decisivo; si è ripetuto stasera con percussioni,
movimenti efficaci e un gran tiro da cui è scaturito il gol del tre
a due. La Repubblica ceca insomma, sembra aver ingranato la marcia
giusta e fermarla sarà davvero dura. L’Olanda comunque ce l’ha messa
tutta e forse è stata anche penalizzata dall’arbitro Mejuto Gonzales
che ha espulso ingiustamente Heitinga, presunto colpevole di un
fallo su Nedved, il quale non evita mai di accentuare la caduta.
Certo l’avvio è stato al fulmicotone: due reti in pochi minuti,
grande gioco, possesso palla, il clamoroso palo di Davids. Neanche
si può dire che i “tulipani” siano calati nel corso della partita;
c’è stata piuttosto la crescita costante degli avversari. Ora il
cammino per gli olandesi si fa duro perché battere la Lettonia
potrebbe non bastare. È pur vero che i cechi sembrano talmente più
forti della Germania che solamente se il CT Brueckner decidesse di
risparmiare alcuni titolari o se dovesse influire il fatto che sei
giocatori cechi giocano in Bundesliga, sarebbe ipotizzabile una
vittoria tedesca. I ragazzi di Rudi Voeller oggi hanno davvero
deluso, complice (ma vale fino a un certo punto) una frizzante
Lettonia che con la velocità di Rubins e Verpakovskis ha messo la
difesa tedesca in grande difficoltà. Anche se è sembrato l’attacco
il reparto più disastrato della squadra di Voeller e il CT davvero
non ha colpe in questo senso. Manca proprio la qualità: Bobic è
lentissimo, Kuranyi sta deludendo l’aspettativa che si era creata
intorno a lui e Klose sbaglia ormai anche di testa (sua specialità)
a porta vuota. Un passo indietro, deciso, rispetto alla prova
maiuscola disputata contro l’Olanda. Ma ancora nulla è perduto.
Ed è suggestivo (scherzi del calcio) che a fare da arbitro per il
passaggio del turno fra le due rivali storiche del calcio europeo
(Olanda e Germania) sia quella Repubblica ceca che ha con la
Germania il credito di un Campionato europeo (1996) e con l’Olanda
il debito per averla eliminata nel girone eliminatorio del Mondiale
2002, per averla relegata agli spareggi in quello di quest’Europeo e
per averla rimontata in modo così rocambolesco questa sera. Quale
sarà la strada che imboccherà? Si sdebiterà con l’Olanda annullando
il credito con i tedeschi o continuerà a infliggere batoste ai
“tulipani” rimandando la vendetta con i tedeschi?
Mercoledì l’ardua sentenza. |