TULIPANI
FIORITI
di
Livio D'Alessandro
Disse anni fa Gary Lineker, bomber del
calcio inglese anni’80: il calcio è un gioco semplice; si gioca in
undici contro undici: ventidue persone che corrono dietro a una
palla e alla fine vincono sempre i tedeschi.
Oggi forse Gary non ripeterebbe le stesse parole perché la Germania
davvero non spaventa più. Non ha spaventato neanche le riserve della
Repubblica ceca, a questo punto grande favorita dell’Europeo.
Difficilmente ho visto una nazionale presentarsi ad una
manifestazione internazionale con un attacco così evanescente,
lento, imballato, a tratti addirittura tragicomico come quello
tedesco. Kuranyi era atteso come stella di questa squadra e stasera
lo abbiamo visto sbagliare palloni elementari e mancare più volte
goffamente l’appuntamento con il pallone. Bobic e Klose sono
irriconoscibili, Brdaric ha avuto poche chance ma non credo che
avrebbe fatto sfaceli, Podolski è l’unico su cui puntare in futuro.
Per quanto riguarda gli altri ruoli, l’Europeo è stato in parte meno
severo con i tedeschi. Ballack, ad esempio, si è rivelato veramente
un gran giocatore, talentuoso e decisivo: il Mondiale non fu un
caso. Bisogna poi ripartire senz’altro dalla rivelazione Philipp
Lahm, travolgente sulla fascia ma impotente dinanzi alla vena
realizzativa pressoché nulla del reparto offensivo. Anche stasera,
non a caso, Lahm è stato la sorgente principale del vano arrembaggio
tedesco di inizio secondo tempo. Ma la Repubblica ceca non solo non
ha fatto nulla per perdere (una sconfitta che poteva anche convenire
ai cechi, visto che l’Olanda potrebbe rivelarsi più pericolosa della
Germania nel cammino verso il titolo), ma anzi ha inserito anche
qualche giocatore titolare come Baros (puntualissimo
all’appuntamento con il gol) e Poborsky per tentare di portare a
casa i tre punti. Micidiale la continuità di Heinz, rifiuto del
calcio tedesco, tesoro di questo Europeo, nel quale si è rivelato
decisivo in tutte e tre le partite a cui ha preso parte.
Tornano a fiorire, dal canto loro, i “tulipani” d’Olanda. E sarà
dura per tutti farli fuori. Travolgenti stasera contro una Lettonia
al di sotto delle precedenti prestazioni. In stato di grazia Van
Nistelroy, lanciatissimo verso quel Pallone d’oro da troppo tempo
inseguito a suon di reti straordinariamente costanti nel suo
repertorio. Eccellente anche la prova della difesa, che ha
registrato il ritorno del grande capitano Frank De Boer, e del
centrocampo ma certo l’avversario di stasera non era un test molto
attendibile.
Intanto, senza un attimo di respiro, domani iniziano i quarti di
finale. Otto squadre: diverse per sette ottavi (unica eccezione
l’Inghilterra, che comunque si fermò ai quarti) rispetto alle otto
che arrivarono a questo punto del Mondiale di due anni fa. Poca
continuità dunque, nel calcio europeo.
Ci sarà comunque da divertirsi anche perché le partite ormai sono
piacevoli, piene di reti e di emozioni. Sarà Figo contro Beckham (o
Ronaldo contro Rooney?) la sfida nella sfida di domani. Dentro o
fuori. Buon divertimento.
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