BECK HOM
di
Livio D'Alessandro
Non si stupirebbe nessuno se tra
qualche anno qualche portoghese (o inglese, da diversa prospettiva)
intraprendente e fantasioso decidesse di scrivere un libro o un film
su Portogallo-Inghilterra 8-7. Una di quelle partite che chi l’ha
vista ed è giovane, non vede l’ora di raccontarla ai figli. Dirà
loro che queste due nazionali si sono affrontate a viso aperto per
120 minuti e anche ai rigori sembrava che nessuno dovesse vincere.
Finchè ad un tratto, colto da telecamere, la leggenda lusitana
Eusebio gridava qualcosa a Ricardo Pereira, portiere dello Sporting,
titolare nonostante l’opinione pubblica gli preferisse Vitor Baia.
In televisione non era facile cogliere bene il labiale di Eusebio,
ma Ricardo senz’altro capiva. E nel giro di un minuto si trasformava
in eroe nazionale; prima parando a mani incredibilmente nude il
rigore di Vassell, poi caricandosi sulle spalle ogni responsabilità
scansando il rigorista designato e realizzando egli stesso il rigore
decisivo. A quel punto, nel tripudio generale, veniva sommerso da
tutti i compagni. Fra questi non mancava Manuel Rui Costa. Il
fantasista rossonero è protagonista di un Europeo pieno di
contraddizioni. Scaricato dopo la prima partita dal tecnico Scolari
e anche da gran parte della critica, sta sfruttando invece al meglio
i minuti di gioco che il tecnico brasiliano gli concede. Dopo il gol
contro la Russia, ecco quello stupendo e importantissimo di questa
sera. Una rete che – a risultato acquisito - cancella anche la
macchia del rigore sbagliato.
Chi avrà invece maggiori difficoltà a dimenticare l’errore dal
dischetto è David Beckham. Il re dei tatuaggi e dei cross di destro
ha mandato alle stelle il pallone del primo rigore dell’intera serie
condizionando pesantemente il risultato. Ora, anche considerando
l’errore contro la Francia, sarà più difficile per media e tifosi
inglesi non cercare in lui il capro espiatorio dell’eliminazione.
Certo, il suo rivale “galactico” Luis Figo ha fatto poco meglio,
così tanto poco da essere ancora una volta sostituito da Scolari nel
corso della ripresa. Figo non sembrava averla presa molto bene, ma
alla fine avrà accettato il cambio visto che il suo sostituto Helder
Postiga ha realizzato il gol del fondamentale pareggio oltre che il
delicatissimo primo rigore della serie a oltranza con un
“cucchiaino” che ha ricordato quello con cui Totti ingannò Van der
Saar nella semifinale del 2000.
Anche la tanto attesa sfida tra piccole star del futuro si è
smorzata sul nascere a causa dell’infortunio che ha tolto di mezzo
Wayne Rooney nel corso del primo tempo. E Ronaldo è stato meno
incisivo di altre volte. L’appuntamento tra i due è rimandato al
primo Everton-Manchester di Premierleague e, per palcoscenici più
importanti, al Mondiale in Germania.
Chissà se ci sarà ancora Eriksson fra due anni sulla panchina
inglese. Ieri l’ex tecnico biancoceleste ha la responsabilità di
aver troppo arretrato il baricentro della squadra sostituendo
l’ottimo Paul Scholes con il più debole dei fratelli Neville, Phil,
permettendo l’arrembaggio del Portogallo nel corso della ripresa. Ma
al tecnico svedese vanno riconosciuti molti meriti per aver
costruito un gruppo solido, con una struttura di gioco invidiabile,
e le prospettive di un buon futuro. Sia ai Mondiali che a questi
Europei la sua marcia non è mai andata oltre i quarti di finale, ma
va detto che la buona sorte ha sempre voltato le spalle ai ragazzi
della Regina.
La fortuna invece non sembra mancare a Scolari. È curioso notare
come dei 6 gol realizzati fin qui dal Portogallo in questo Europeo,
ben 5 siano stati realizzati da giocatori partiti dalla panchina.
Come leggere questo strano dato? Merito del tecnico brasiliano aver
sempre intuito i cambi giusti o demerito per non aver messo in campo
dall’inizio chi stava meglio? Difficile rispondere. Quel che conta è
che il Portogallo ha raggiunto le semifinali confermando la
tradizione che vuole la squadra di casa sempre semifinalista agli
Europei.
Non chiediamo agli altri quarti di finale di terminare 8-7.
Basterebbero tre partite intense la metà di Portogallo-Inghilterra
per farci divertire. Specialmente a noi italiani così mal abituati
all’entusiasmo nel vedere la nazionale
PORTOGALLO - INGHILTERRA 8 - 7 (2 - 2) |