FIGHISSIMO
di
Livio D'Alessandro
Quanta euforia! Da tempo non capitava
di vedere tanto entusiasmo e tanta passione in un popolo europeo per
una finale calcistica. Sembra di stare in America latina. Invece è
Portogallo. Il Portogallo del brasiliano Scolari e dei suoi
talentuosi giocatori. Il Portogallo del suo capitano Luis Figo che
nella partita della storia ha tirato fuori gli artigli e la classe
che lo hanno reso noto nel mondo conducendo per mano la squadra, lo
stadio, la nazione intera. Il Portogallo del gol di Maniche,
talmente fuori da ogni schema che la regia televisiva ne ha perso la
diretta. Il Portogallo di Cristiano Ronaldo, la cui prova è stata
definita meno positiva del solito dai commentatori televisivi di
ogni canale. Mi permetterei di sottolineare che un diciannovenne che
in una semifinale di Campionato europeo finita 2-1 apre le marcature
e fornisce il pallone all’autore del secondo gol, sbrigandosi con
l’esperienza di un veterano a battere il calcio d’angolo, beh, è
quasi un eroe del calcio. Diventa secondario se nel corso della
partita abbia perso più dribbling del solito o sia stato meno
incisivo sulla fascia.
La caratteristica che più stupisce in questa squadra è e resterà,
comunque vada la finale, la capacità di successo pur in un contesto
alienante di totale assenza di punte di valore. Postiga è forse il
migliore ma Scolari inspiegabilmente non lo vede nemmeno (tranne il
breve scorcio contro l’Inghilterra nel quale l’attaccante è
risultato peraltro più che decisivo realizzando il gol del 2-1 e,
con azzardato “cucchiaino” il delicatissimo primo rigore a
oltranza); Nuno Gomes è un discreto giocatore che sembra esaltarsi
solo in occasione degli Europei e che fin qui è stato decisivo solo
contro la Spagna; ma la certezza e, nello stesso tempo, il mistero
di questo reparto rispondono al nome di Pauleta. Certezza perché è
senz’altro un giocatore scarso, forse il peggior attaccante
dell’intera competizione. Mistero perché non si riesce a capire come
sia possibile che Felipao gli continui a conferire così tanta
fiducia. Dopo l’errore clamoroso di questa sera però (definito “da
impiccagione” da Mauro Sandreani, forse in preda ad enfasi, in
telecronaca diretta), commesso dall’attaccante a tu per tu con Van
der Sar, il tecnico brasiliano è destinato a tornare sui suoi passi.
L’Olanda dal canto suo, non ha meritato neanche per un secondo di
andare in finale. Non lo avrebbe meritato l’allenatore, Dick
Advocaat, che non è riuscito a dare a questa squadra né un gioco, né
un’identità. Ogni individualità era fine a se stessa, invece di
essere fine a Van Nistelrooy, il maggiore patrimonio della rosa
orange a cui non è stata data la totale possibilità di esprimersi ai
suoi livelli. L’Olanda in tutto il torneo ha avuto la meglio, nei 90
minuti regolamentari, solamente della Lettonia ed è francamente
poco. A questo insuccesso hanno contribuito soprattutto le
insufficienti prestazioni di Davids (che stasera in occasione del
primo gol di Ronaldo era comodamente appoggiato al primo palo come
quando si aspetta il tram; altro che Vieri o Rivera che almeno ci
hanno provato) e di Seedorf, forse mai totalmente ripresosi
dall’infortunio subito durante la preparazione. Agli altri giocatori
(Overmars, Van der Meyde, Heitinga, Van der Vaart) non si possono
addossare grandi colpe perché sono state le prime vittime della
confusione del CT che li ha messi, tolti, rimessi, senza un criterio
logico. Almeno stasera inoltre, ci saremmo attesi l’ingresso di
Kluivert negli ultimi minuti. Invece Kluivert è stato l’unico
giocatore della rosa, oltre ai portieri, a non essere mai sceso in
campo. E visto che Kluivert non risulta essere proprio l’ultimo
arrivato, ma uno dei più prolifici bomber della storia della
nazionale orange, questo accanimento lascia perplessi.
Domani avremo il verdetto dell’altra semifinale. Comunque vada, una
cosa è certa: il Portogallo avrà il favore del pronostico per la
finalissima. Per un fatto ambientale e per un fatto statistico: la
squadra padrona di casa dell’Europeo che va in finale, vince sempre
(Spagna 64, Italia 68, Francia 84). Ma i pronostici sono fatti per
essere rovesciati, lo sanno bene greci e cechi. Questi ultimi
intanto, con l’uscita di scena di Van Nistelrooy hanno già
conquistato un successo: a meno di clamorose goleade nelle restanti
due partite, Baros sarà il capocannoniere della manifestazione.
PORTOGALLO - OLANDA
2 - 1 |