LA
COLONNA TRAIANA
di
Francesco Bianco
L'incredibile si verifica: la
nazionale favorita, quella che aveva sempre vinto segnando almeno
due reti alle proprie avversarie, si è fermata di fronte alla
rivelazione ellenica. Curioso che a dare il gol vittoria ai greci
sia stato un gigante che gioca a Roma e che porta l'altisonante nome
di un imperatore romano (nato nella penisola iberica): Traiano(s).
Il calcio è strano e ci piace per questo: la Repubblica Ceca,
partita su ritmi alti decisa a sfondare il muro della formazione di
Rehagel, aveva sfiorato il vantaggio due minuti dopo il fischio
d'inizio, su un gran tiro al volo di Rosicky stampatosi sulla
traversa. I cechi erano rapidi, forti nel dribbling, capaci di
verticalizzare; Nedved, non ostante l'incubo della possibile
ammonizione (e Collina non è che sia uno che si lascia commuovere),
giocava a tutto campo con la verve dei tempi migliori.
E la Grecia non mollava. Quantunque il suo solido impianto difensivo
di tanto in tanto sembrava poter cedere, gli ellenici non si sono
mai scomposti, ripartendo ordinati e veloci ma senza impensierire
troppo la retroguardia avversaria.
Poi, verso la fine del primo tempo, dopo che perfino Nikopolidis
(quello che forse, fra i suoi aveva convinto di meno nel corso del
torneo) aveva fatto il suo (due deviazioni in angolo, una su Nedved
e una su Jankulovski), per i cechi è arrivata la beffa: l'infortunio
di Nedved (la sfortuna è ceca, la fortuna è greca).
Se si volesse vedere non "la" svolta, ma una delle svolte della
partita, forse è questa. Smicer, il sostituto, non è certo l'ultimo
arrivato, ma il biondo pallone d'oro in carica garantiva un altro
impatto contro i difensori avversari. Nel secondo tempo, a fronte di
una Repubblica Ceca sempre meno padrona del campo (ma tuttavia
capace, con Rosicky, Koller e Baros, di creare occasioni), la Grecia
si è fatta più intraprendente, rendendosi più volte pericolosa nei
pressi dei pali difesi da Cech.
Lo vedevamo, di tanto in tanto, "pizzicato" dalla regia televisiva,
il biondo Nedved: si agitava, inquieto, sulla panchina, per non
poter aiutare gli avversari a scardinare una difesa arcigna e
raggiungere una finale che la Repubblica Ceca, sulla carta, avrebbe
meritato più di chiunque altro.
M il campo parlava sempre più greco: stanchezza e comprensibile
nervosismo (per un risultato che non si sbloccava) nei cechi,
coraggio e speranze cresenti negli ellenici di Rehagel. Più il tempo
trascorreva e più un eventuale gol avrebbe avuto il sapore della
vittoria.
Curiosamente, proprio verso la fine dei tempi regolamentari, è stato
proprio Dellas a sfiorarlo (di testa, of course), su prezioso assist
di Tsiartas. E proprio alla fine del primo tempo supplementare, lo
stesso difensore giallorosso, deviando un calcio d'angolo dal primo
palo (senza neanche saltare!), ha segnato un gol (il primo della sua
carriera in nazionale) più "golden" che "silver": la partita è
finita lì, con i cechi stremati ed increduli e i greci rinvigoriti,
a festeggiare una finale che, comunque andrà, li iscrive di diritto
nelle pagine più prestigiose della storia del calcio nazionale.
Inaspettato? Sicuramente, ma fino ad un certo punto.
L'organizzazione d gioco dei greci non è più una novità: si
difendono bene e sanno capitalizzare le occasioni che creano.
Basinas, Zagorakis e soprattutto Karagounis (che dovrà saltare la
finale per squalifica) garantiscono alla manovra sbocchi
interessanti; Caristeas e Vryzas non sono certo due fenomeni (pur
sempre meglio di Pauleta, però...), ma finora hanno svolto la loro
parte.
Entusiasmo, dunque, per una storica finale raggiunta. La quale,
guarda caso, ci ripropone le stesse due squadre dell'incontro
inaugurale. Il Portogallo, da allora, è molto cambiato: una mezza
dozzina di nomi nuovi si sono imposti come titolari, Figo è
cresciuto, Ronaldo (già a segno nella prima partita) è esploso,
l'entusiasmo e il pubblico hanno fatto il resto. La Grecia è la
stessa ed anche questo è un bene. Per poter sperare nella vittoria
finale, Rehagel non deve cambiare proprio nulla.
GRECIA -
REPUBBLICA CECA 1 - 0 (0 - 0) |