L'INCREDIBILE TRADIMENTO
di
Livio D'Alessandro
Non
capiremo mai perché dopo dieci minuti dal fischio d’inizio di un
Europeo che avrebbe dovuto appartenergli e consacrarlo per sempre,
Francesco Totti abbia perso la ragione sputando in faccia ad un
altro uomo, come nemmeno nelle bettole più rozze si usa più. Non
capiremo mai quali motivi si nascondano dietro un gesto così sporco
e così vigliacco come lo sputo in faccia. Non basteranno scuse
chieste o riabilitazioni accordate o condanne annunciate o
squalifiche inflitte per toglierci il dubbio e risolvere il mistero
indelebile.
Ma già prima che qualche abilissimo reporter diffondesse le immagini
dello scandalo, tre significativi elementi mi avevano suggerito il
nervosismo che attanagliava il “pupone” di Porta Metronia.
Innanzitutto il fatto che Totti avesse intrapreso l’intera seduta di
riscaldamento pre-partita con i capelli sciolti e che poi,
all’ingresso in campo, si fosse presentato con quel look
particolare. A dimostrare che i minuti tra la fine del riscaldamento
e l’inizio della partita Totti li ha trascorsi davanti allo specchio
a curare la sua immagine invece di concentrarsi sul match e
caricarsi.
Il secondo elemento è quello più noto degli scarpini. Non è
accettabile che un giocatore professionista che si trova in ritiro
con la nazionale da oltre venti giorni non abbia l’accortezza di
provare le scarpe con le quali farà il suo esordio in una sfida così
importante.
Infine quel fallaccio di fine partita a metà campo. Un fallo da
espulsione che denota chiaramente la mancanza di serenità.
Lo sputo è una conferma, drammatica, di questi tre segnali. È un
gesto che resterà nella storia del calcio italiano; un gesto che
rischia di mettere a repentaglio la carriera di un giocatore non
solo a livello di immagine e di credibilità. Sarà infatti
interessante verificare come Totti reagirà alla squalifica,
all’onta. Con che faccia si presenterà nuovamente dinanzi ai
microfoni? Non avrà neanche la giustificazione di aver sputato per
reazione, perché ha colpito a freddo. E avrà l’aggravante di averlo
fatto in maglia azzurra, mentre rappresenta tutti noi.
Come dovrà comportarsi la federazione? Spedire Totti a casa e
punirlo o perdonarlo e dargli subito la chance di rifarsi? E
Trapattoni, dopo tutte le sviolinate fuori luogo che gli aveva
dedicato, come giustificherà il gesto? Farà finta di nulla
riconsegnando appena possibile una maglia da titolare al suo
campione? E i tifosi, come dovrebbero reagire i tifosi? I suoi
tifosi? Le decine di migliaia di tifosi di tutta Italia (e Roma
soprattutto) che vedono in lui un idolo? Dovranno rinnegarlo? O
perdonarlo?
Per ora, in attesa di sentenza e conseguenze, l’unica triste
certezza è un uomo che sputa a un altro uomo.
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