Da quando é finita la seconda guerra mondiale, č accaduto soltanto una
volta (in Argentina nel ´78) che né Germania né Brasile fossero in
campo il giorno della finalissima di un campionato mondiale. Eppure non
si erano mai incontrate. Il coronamento di questo strapotere assoluto e
contemporaneamente di questo inseguimento si č avuto domenica scorsa in
Giappone ed č stato onorato da una sfida di ottimo livello nella quale
i brasiliani hanno fatto i brasiliani e i tedeschi (almeno a strappi)
anche. Uno su tutti, a Yokohama, Bernd Schneider.
Ho visto la finale a Mannheim, cittá tedesca sulle sponde del Neckar,
il romantico fiume hölderliniano.
Una fantastica giornata di sole battente ha portato davanti al
maxischermo qualche migliaio di persone. Si respirava un clima sereno,
la tensione che carpivo dagli atteggiamenti dei tedesci era relativa,
c´era l´aria di un giorno di festa comunque. Mi interessava moltissimo
capire le reazioni dei tifosi e ogni tanto staccavo gli occhi dal match
e mi guardavo intorno. Tutto abbastanza normale fino al novantesimo. Č
stato peró al triplice fischio di Collina che la gente ha iniziato a
sorprendermi. Ho assistito a scene interessantissime da riportare
perché assolutamente diverse dalla nostra realtá italiana. Mentre Cafu
e compagni iniziavano a rotolarsi sul campo, a pregare, a piangere,
mentre Kahn si appoggiava al palo come un leone ferito, io ero
circondato da scene di entusiasmo. Sorrisi, bandiere al vento,
spumanti, musica a tutto volume. La piazza centrale di Mannheim
affogava nel calore umano, nei clacson impazziti, nelle grida tedesche.
Si diffondevano nuovi cori per i giocatori, fra cui quello ormai
popolarissimo per Rudi Völler. ("Ein Rudi Völler, es gibt nur ein Rudi
Völler" che da noi sarebbe "Un Rudi Völler, c´č solo un Rudi
Völler"). Mi chiedevo come fosse possibile. Chiedevo agli amici
tedeschi dove nascondessero la delusione, o meglio, perché non fossero
delusi per aver perso la finale di un mondiale negli ultimi venticinque
minuti.
La loro risposta e spiegazione sta nel fatto che nessun tedesco a fine
maggio riteneva realmente possibile che la Germania facesse un buon
mondiale. Il fatto di essere arrivati in finale, di aver scoperto
strada facendo tanti buoni giocatori e un fenomeno, di aver visto un
gruppo compatto, gestito alla grande da un ct simpatico e serio, ha
fatto innamorare i tedeschi di questa nazionale. Una nazionale che
negli ultimi anni era caduta troppo in basso. Per questo i tifosi sono
riusciti ad esultare addirittura a caldo, immediatamente dopo la
sconfitta. In Italia non credo che si potrebbe verificare una
situazione analoga. Mai nessuno potrebbe festeggiare anche l´Italia piú
simpatica subito dopo la batosta di una finale mondiale persa. Anzi,
piú la squadra č simpatica, piú la finale era inattesa e piú sento che
al fischio finale sarei deluso perché dopo tanta strada percorsa a
sorpresa, fermarsi proprio sul piú bello mi farebbe ancora piú male.
Ma qui č tutto diverso - nella mentalitá - e forse proprio per questo i
tedeschi dominano da sempre il calcio mondiale.
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