di
Francesco Bianco
Confesso: considerando il programma di oggi, avevo la tentazione di saltare qualche appuntamento; forse anche tutte e tre le partite. Chiamatelo pregiudizio, ma il pallone a mandorla non mi ha mai affascinato. Ho sempre creduto, in ossequio alla tradizione, che il calcio fosse un affare essenzialmente europeo e sudamericano. Abituato dai sempre più frequenti exploit degli ultimi anni, mi sono abituato e affezionato alle realtà africane; ma gli orientali, i piccoli e giallastri coreani, cinesi e giapponesi, li ho sempre considerati con scetticismo. Sbaglianto, molte volte.
Resta il fatto che questi mondiali, i primi del terzo millennio, sono i primi mondiali asiatici, i mondiali nippocoreani, i mondiali della tradizione e innovazione orientale; sia perciò benvenuto, quale padrone di casa, il pallone a mandorla; lunga vita (non troppo, se c' è di mezzo l' Italia) e lungo cammino a Cina, Giappone e Corea del Sud.
Hanno debuttato tutte e tre oggi, le tre formazioni dell' Est più estremo: tre squadre allenate da tecnici stranieri (Milutinovic, Troussier, Hiddink), applicazioni asiatiche di teorie europee. Tre suquadre, tre realtà e tre risultati diversi: la Cina è stata sconfitta dal pur non irresistibile Costa Rica; il Giappone ha pareggiato col Belgio; la Corea si è sbarazzata di una impalpabile Polonia.
Bora Milutinovic, zingaro e santone del calcio mondiale, ha ottenuto lo storico risultato di qualificare per laprima volta i cinesi alla fase finale di un campionato del mondo. Il suo grande traguardo, il suo trofeo ideale, lo ha già conquistato. Come lo aveva conquistato nelle scorse tre edizioni, qualificando addirittura agli ottavi di finale tre differenti nazionali: il Costa Rica nel 1990, gli USA (poi eliminati dal Brasile) nel 1994, . Difficilmente ripeterà l' impresa anche con la Cina: i suoi giocatori pagano un altissimo dazio atletico e tecnico; senza contare che il Costa Rica (che non ha affatto impressionato) era l' avversaria più temibile di un girone in cui dovrebbero qualificarsi (secondo pronostico) Brasile e Turchia.
Il Giappone mi ha colpito subito: veri atleti, dotati di corpo e sostanza; un po' bassi, forse, ma certo in grado di tenere il campo contro i belgi. Tecnicamente, poi, la nazionale nipponica può vantare calciatori di esperienza internazionale: uno su tutti, naturalmente, Nakata (che oggi ha un po' deluso). Tatticamente è un' altra cosa: al fianco di belle giocate, azioni veloci e manovrate con sapienza, il Giappone lascia intravedere amnesie ed errori assolutamente imperdonabili: il gol del definitivo pareggio belga è figlio di un' autentica sciagura difensiva.
La Corea, infine: in uno stadio tutto rosso, urlante e festante, i piccoli e velocissimi uomini di Hiddink si sono scatenati sul cadavere di una Polonia imbarazzante, la peggiore squadra vista finora dopo l' Arabia Saudita. Corsa, pressing, gioco sulle fasce e ritmo incessante sono state le armi vincenti dei coreani, che hanno mostrato anche una tecnica tutt' altro che approssimativa: giocando così potranno dare fastidio.
Si parla ancora molto delle partite di ieri: quella del Brasile e quella dell' Italia. Degli azzurri si cerca di carpire gli umori; alti (Totti) o bassi (Del Piero), in vista della partita contro la Croazia e alla luce di quella contro l' Ecuador. Trapattoni lascia intendere che contro i croati arretrerà Totti e a Vieri affiancherà una punta: quasi sicuramente Pippo Inzaghi. Gli scaramantici sostengono che la squadra vincente non va cambiata. Al Trap va sicuramente il merito di ignorare certi luoghi comuni e concentrarsi, piuttosto, su considerazioni tecnico tattiche. Magari rischiando (in caso di sconfitta) maggiori contrasti con l' opinione pubblica.
Mi fa piacere che, riguardo al Brasile, si pensi ad una squalifica per Rivaldo. La sua sceneggiata è stata veramente vergognosa e meriterebbe l' applicazione della prova televisiva. Per il resto, fa piacere aver ritrovato Ronaldo (a segno ieri); dispiace per il povero e ingenuo Emerson, che deve rinunciare al Mundial per un infortunio banale quanto evitabile (lussazione della spalla durante un "allenamento" come portiere).
Domani, con le partite del Portogallo e della Russia, si completa la prima giornata della fase a gironi: alle 13.30, ora italiana, Germania - Eire aprirà il secondo round. Chi rischia di più, ovviamente, è la Francia.
Finalmente si è visto un pubblico vero, non la solita farsa degli orientali travestiti da europei o sudamericani secondo l' occorrenza. Finalmente abbiamo assistito a un tifo vero e sentito, con supporter di casa (o quasi, come nel caso dei cinesi) a incitare i propri connazionali. Fa piacere. E fa piacere assistere alla gioia di un paese, la Corea, alla sua sesta partecipazione ai mondiali e alla sua prima, storica vittoria.
Cina - Costa Rica
0 - 2 [Gomez, Wright]
Giappone - Belgio 2 - 2 [Wilmotz, Suzuki, Inamoto, Van Der Heyden]
Corea del Sud - Polonia 2 - 0 [Hwang, Yoo]
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