di
Francesco Bianco
Senza le parate, specie quelle finali, di Carini e Barthez, una tra Francia e Uruguay sarebbe già fuori dal Mondiale di Giappone e Corea. Si affrontavano due squadre a zero punti e il pareggio fra Senegal e Danimarca non autorizzava ulteriori passi falsi. Entrambe potevano giocarsi il passaggio agli ottavi, ma sul piatto della bilancia la Francia si giocava di più: tutto l' orgoglio e la reputazione dei campioni del mondo (e d' Europa). La Francia era più forte, più ricca di individualità, più compatta e collaudata come collettivo; l' espulsione di Henry dopo pochi minuti ha però riequilibrato la situazione, sfavorendo i favoriti e concedendo la superiorità numerica ai sudamericani. I quali, dobbiamo dirlo, hanno perso una irripetibile occasione di ipotecare il passaggio del turno: quante palle sprecate in avanti, quanti tiri falliti da Recoba o parati da Fabien Barthez!
La Francia può certamente recriminare: ha colpito un palo (terzo in due partite) con Petit, ha subito un' espulsione non scandalosa ma severa; un' entrata di Dario Silva del tutto analoga a quella di Henry non è stata poi valutata allo stesso modo.
E' un pareggio (il primo 0 - 0 del Mondiale) che, pur non condannando nessuno, va stretto un po' a tutti; ben diverso è l' animo di Danimarca e Senegal, entrambe a 4 punti. La partita, dispiace dirlo, è stata spigolosa; la gioia e la spensieratezza dell' esordio africano hanno forse lasciato il posto al calcolo, alla voglia di dare un seguito alla meravigliosa avventura, al sogno impossibile. Dopo il rigore dell' 1 - 0 sembrava che i danesi potessero riuscire a spuntarla, forti della maggiore esperienza e organizzazione, ma il Senegal ha avuto il merito di punzecchiare sempre, magari sui calci piazzati. Diouf è stato meno brillante che non nello straordinario debutto.
Nel secondo tempo si è vista un' altra partita: la Danimarca ha forse pagato lo scotto del caldo; resta il fatto che gli africani sono venuti fuori con autorità, hanno pareggiato con un contropiede da manuale ed hanno più volte fallito il gol della vittoria. Neppure un cartellino rosso contro gli avversari e la superiorità numerica negli ultimi minuti hanno permesso ai danesi di cercare con convinzione la vittoria. Un pari, in definitiva, sta bene a entrambe le nazionali.
Che l' Arabia non potesse essere brutta come quella vista all' esordio, era un fatto ovvio. Contro il Camerun ha resistito, ha sfiorato anche il gol, poi è capitolata senza perdere tuttavia il bandolo della matassa. I progressi si sono visti, e gli sceicchi locali potranno forse consolarsi, ma non vedranno i loro eroi agli ottavi di finale. A questo punto ci si può divertire coi pronostici. L' Eire, tutto sommato, ha le possibilità migliori: pur essendo quella più indietro (2 punti), giocherà la prossima partita contro i già eliminati e deboli arabi; il gol di Keane ai tedeschi, a quel punto, potrà rivelarsi prezioso come l' oro. Germania e Camerun si affronteranno in un duello fratricida: chi perde (sempre che l' Irlanda vinca contro l' Arabia) è fuori; in caso di pareggio, gli otto gol tedeschi all' esordio consentirebbero ai ragazzi di Voeller di passare con gli irlandesi. Al Camerun dunque, salvo miracoli dagli arabi, servirà solo vincere.
Domani si gioca il big match del primo turno: Argentina - Inghilterra, nello stadio meraviglia di Sapporo, diretta dall' arbitro più famoso e spettacolare al mondo: Pierluigi Collina. Di solito partite così attese e importanti o regalano grandissime emozioni o si rivelano spettacoli soporiferi. La posta in palio, specie per l' Inghilterra, è alta. Servirà ben altro rispetto a quanto visto contro la Nigeria; servirà l' Owen di 4 anni fa, quello che stese proprio la difesa argentina con uno slalom infinito ed entusiasmante.
Danimarca - Senegal 1 - 1 [Tomasson, Diao]
Camerun - Arabia Saudita 1 - 0 [Eto'o]
Francia - Uruguay 0 - 0
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