24/6/2002

diario mondiale

di Francesco Bianco

A giudicare dai nomi, dalle due sorprendenti semifinali dovrebbe uscire una finale inedita ma assai meno sorprendente: Germania - Brasile. Insieme, queste due nazionali, hanno vinto sette mondiali raggiungendo per dieci volte (5 la Germania, 5 il Brasile) la finale del massimo torneo planetario. Eppure, sulla scorta di quanto visto finora, non credo che Corea e Turchia saranno avversari facili da superare.
Germania - Corea è un incontro che si può rivelare come una grande occasione per entrambe: la Corea non è assolutamente sprovveduta, ma alla Germania, in semifinale, sarebbe potuto capitare di peggio. I tedeschi, che si sono ben comportati fino ad ora, hanno avuto il favore di un calendario sempre in discesa. Battendo per uno a zero i paraguagi e gli statunitensi, hanno capitalizzato al massimo il lavoro di un attacco efficiente ma non irresistibile. Le migliori sorprese, però, sono venute dal reparto arretrato: quella difesa raccogliticcia che Voeller ha saputo rendere la più imperforabile del torneo. Solo Robbie Keane, all' ultimo secondo di Germania - Eire, ha saputo battere il più forte portiere del mondo, Oliver Kahn.
La Corea gioca bene sui ritmi alti, con un pressing a tutto campo e un sapiente uso delle fasce laterali. E' un calcio atletico, veloce, organizzato, efficace nel mascherare la penuria di fantasia e di talento. Il pubblico, poi, è il dodicesimo uomo in campo, come sempre. Mi piacerebbe che il tredicesimo uomo, l' Autorità, se ne restasse a casa. Avrà il buon gusto di farlo? Non avrei prove per dimostrare il contrario, in ogni caso. Senza certezze, come quasi tutto il resto del mondo, spero solo che la partita non offra spunti per clamorosi errori arbitrali, più o meno forzati.
Le quattro semifinaliste rappresentano 3 continenti: Europa (Germania, Turchia), Sud America (Brasile), Asia (Corea del Sud). Se in luogo dei turchi si fosse qualificato il Senegal, sarebbe rappresentata anche l' Africa.
I miei pronostici, ormai, valgono carta straccia. Eliminati il mio capocannoniere (Crespo) e la mia vincitrice (Inghliterra), preferisco attendere i verdetti del campo e commentarli. Delle nazionali rimaste, almeno tre, alla vigilia, non ce le saremmo aspettate così lontano: Germania, Turchia, Corea. Tre nazionali interpreti di un calcio ordinato, che fanno di gioco aereo (Germania), organizzazione (Turchia) e velocità (Corea) le proprie armi vincenti. Come sorpresa, trovavo infinitamente più suggestiva e simpatica il Senegal. L' unica squadra che ha nella fantasia e nel talento il proprio punto di forza, ormai, è il Brasile. Accompagnato al Mundial dalle critiche e dal rammarico per la mancata convocazione di Romario, quasi ignorato dai bookmaker più affermati, si trova ora nella consueta veste di favorito numero uno.


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