25/6/2002 |
diario
mondiale |
di
Francesco Bianco
Che noia! L' immondiale, come lo ha definito felicemente il Guerin Sportivo, prosegue con un gioco sempre più involuto, con partite sempre meno spettacolari, con nazionali che non sono all' altezza dell' evento. A Germania e (soprattutto) Corea si possono fare i migliori complimenti per aver raggiunto traguardi inaspettati, ma è innegabile che il gioco espresso, oggi in particolare, sia stato assai poco divertente e piacevole. La Corea ha cercato di imprimere un po' più di ritmo alla partita, senza per altro impegnarvisi alla morte. In un paio di circostanze si è visto il solito grande Kahn, che io reputo il candidato più autorevole e meritevole del pallone d' oro. Molto, moltissimo della qualificazione tedesca alla finale, è merito suo.
I tedeschi si sono affidati, come al solito, al gioco aereo. Deludente Klose, è Bode che ci ha provato con più insistenza e poca fortuna. La conferma di Neuville ha dato dinamismo all' attacco di Voeller; proprio da una percussione del piccolo attaccante è nata l' azione che ha portato al gol di Ballack, in uno dei suoi soliti inserimenti.
Continua a colpire, nella Germania, l' estremo pragmatismo; riuscire ad ottenere sempre il massimo risultato col minimo sforzo è senz' altro una capacità preziosa, in un mondiale. Con tre 1 - 0 consecuti, senza brillare ma guadagnando consensi, gli uomini di Voeller guadagnano la settima finale. Colpisce, altresì, la capacità di non prendere gol. Fondamentale, addirittura, per evitare guai come quelli in cui si è trovata l' Italia contro la Corea. Oggi Voeller ha schierato la difesa a quattro, ma era stato così anche negli incontri precedenti. Con un uomo in più dietro, Ramelow ha potuto dedicarsi ad offendere maggiormente, rimembrando il suo vero ruolo di centrocampista.
L' arbitraggio è stato corretto, nel complesso. Ai coreani è stato perfino fischiato un fuorigioco inesistente. Questo non deve però far dimenticare gli imperdonabili svarioni arbitrali delle partite precedenti, le difformi sanzioni disciplinari, l' uso poco disciplinato di cartellini gialli e rossi, le imbarazzanti miopie dei guardalinee. Mi auguro, senza crederci del tutto, che di errori e non altro si sia trattato. Andiamo avanti e vediamo cosa succede.
Brava Germania, dunque; il carattere di un popolo che ha saputo sempre offrire il meglio nei momenti di maggior difficoltà viene fuori ora prepotentemente. Ma i tedeschi li avremmo voluti vedere contro nazionali più forti, avversari più abituati e attrezzati a una rassegna mondiale. Non me ne vogliano ne Hiddink né Voeller, ma non era questa (e non ha saputo esserlo, se si valuta il gioco espresso) la semifinale che desideravo. Perché sia andata così, lo sappiamo tutti.
Domani c' è il Brasile. Mi auguro e credo che assisterò ad una partita giocata meglio e più spettacolare. Ormai, in questo immondiale che i suoi difetti li ha già mostrati tutti, possiamo sperare solo in una bella finale. Salvaci tu, Brasile.
Corea del Sud - Germania 0 - 1 [Ballack]
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