29/6/2002

diario mondiale

di Francesco Bianco

La "finalina" ha rispettato le attese e tutti i più vieti luoghi comuni del mondiale. Almeno nel primo tempo, animato da quattro reti e da altre limpide occasioni da una parte e dall' altra. Bravi i portieri, in più di una circostanza.
Questa finale per il terzo posto entrerà nella storia grazie a uno dei calciatori più in ombra di tutto il torneo: Hakan Sukur. Il centravanti turco ha segnato il primo gol dopo 11 secondi, battendo il precedente primato. E' il gol più veloce della storia della manifestazione e chissà chi (e quando) gli strapperà questo vanto.
La partita mi ha stupito nel risultato: aspettavo la Corea del Sud, sospinta dall' orgoglio e dal pubblico di Seoul, e invece è emersa la Turchia, forte, solida ed esperta; anche più spregiudicata in avanti, con Mansitz in campo dal primo minuto al posto di Hasan Sas. Mi chiedo se Gunes, che lo ha quasi snobbato per tutto il mondiale, abbia ora qualche rimorso. Mansitz, oggi, ha segnato una doppietta. Se contro il Brasile avesse avuto più minuti a disposizione…
La Corea ha deluso; evidentemente, nella squadra, è calata la tensione che l' aveva aiutata lungo cammino verso la semifinale. La superiore caratura turca ha fatto la differenza. Restano indubbi, tuttavia, i meriti di Hiddink, che conquista il quarto posto dopo quello ottenuto, quattro anni fa, come ct dell' Olanda. Ma è un bis che vale molto di più, ottenuto sulla panchina di una nazionale che non aveva mai vinto un incontro mondiale nella sua lunga storia; che, nell' unico precedente (ai mondiali) contro i turchi (1954), aveva perso per 7 - 0. Il quarto posto vale come e forse più di una finale, ottenuta da squadre più blasonate.
Colpisce, immagine insolita per una finale di consolazione, vedere i coreani in lacrime, stremati per terra con le mani sul volto e la delusione dipinta negli occhi a mandorla. E' il segno evidente e rinfrancante dell' impegno profuso anche nell' ultimo atto: non una semplice amichevole di prestigio, ma una partita dei mondiali a tutti gli effetti.
Mi è piaciuto il giro di campo da parte dei giocatori, uniti in un abbraccio "globale". L' ovazione del pubblico chiude la loro meritoria partecipazione al primo mondiale asiatico. Voglio credere che non si sia trattato di un ordine di scuderia o, peggio, della federazione internazionale. Bello anche vedere i figli dei calciatori turchi sulle spalle dei genitori, a raccogliere un po' di gloria che non dimenticheranno mai. Il faccione compiaciuto di Blatter rovina la festa e ce lo ritroveremo domani, per la finalissima. Pazienza, è quasi finita.

Ho una strana sensazione. Ogni considerazione, sul piano razionale, esorta a dire Brasile. La tradizione, il valore attuale delle due formazioni, l' assenza di Ballack e il rientro di Ronaldinho. Ma i tedeschi, a ben vedere, hanno avuto un giorno in più per riposare e questo potrebbe essere un elemento importante a loro favore. Scolari, fino ad ora, ha ruotato al meglio i calciatori a disposizione: l' ultimo ad apparire sul campo (ormai mancano solo i portieri di riserva) è stato Belletti, in semifinale.
Se la Germania starà attenta a non farsi schiacciare, a tenere quanto meno fuori area gli avversari, per il Brasile potrebbe essere dura violare la porta di Kahn. A questo punto, un gol tedesco (Klose di testa? Neuville di rapina?) potrebbe valere la quarta coppa del mondo.
Ad ogni modo, vinca il migliore.

Corea del Sud - Turchia 2 - 3 [Hakan Sukur, Lee Eul Yong, , Mansiz, Mansiz, Song Chong Gug]


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