31/5/2002

speciale

COREA-GIAPPONE, SI PARTE!

Ci siamo: sta per partire la diciassettesima edizione della Coppa del Mondo di calcio, 72 anni dopo la prima volta, in Uruguay. Le aspettative sono molte, per un torneo che sbarca (come mai era capitato fino ad ora) in Asia. E' il segno della globalizzazione, si dice; il calcio (sport tipicamente europeo e sudamericano) che allarga i suoi confini guadagna popolarità. Ad ogni modo, questa novità crea suggestioni: non foss' altro per una consolidata tradizione, che vuole come vincitrici dei mondiali quasi sempre squadre appartenenti al continente ospitante. Solo in un caso, nel '54, il Brasile (ma si trattava del grande Brasile di Pelè e Garrincha!) riuscì a prevalere in finale sulla Svezia. Sarà difficile, quest' anno, che una asiatica possa conquistare il titolo. Corea del Sud e Giappone non ci sembrano attrezzate per una simile impresa (ma potrebbero fare una onorevole figura, soprattutto nella prima fase); la Cina, al suo primo mondiale, è l' ultimo miracolo del grande Bora Milutinovic. Ma non un' aspirante al titolo. E dunque, nell' anno dei mondiali d' oriente, chi vincerà?
In molti dicono: Argentina. I sudamericani possiedono una delle formazioni più forti, dotata di forza (Zanetti) e tecnica (Ortega), esperienza (Batistuta, Caniggia) e freschezza (Crespo, Saviola). Ma c' è anche la Francia campione del mondo; ci siamo noi, l' Italia, alle prese con un nuovo ennesimo dualismo (Totti-Del Piero); ci convince meno il Brasile, che pure aspira al suo quinto titolo; attenzione all' Inghilterra, forte di Michael Owen e del ritrovato Beckam, e al Portogallo, già rivelazione degli Europei.
Un mondiale appassionante: questo è quello che prevediamo e che, da sportivi, ci auguriamo. L' organizzazione dell' evento non è stata certo semplice: per la prima volta la manifestazione è ospitata da due paesi differenti, con la conseguenza che le squadre dovranno affrontare lunghe trasferte tra Giappone e Corea, tra una fase e l' altra.
E' il mondiale della teconlogia: dal pallone ("Fevernova", più leggero dei palloni tradizionali: è stato già definito il pallone high tech!) agli stadi, modernissimi; il Sapporo Dome è l' unico stadio al mondo con campo mobile, che può ruotare su un cuscinetto d' aria ed entrare in una arena coperta in caso di pioggia.
Chiudiamo questa rapida sintesi introduttiva con qualche numero: 32 squadre partecipanti (come la passata stagione), 1400 tv accreditate, 40 miliardi di telespettatori previsti, 120 milioni di euro stanziati dalla FIFA per l' organizzazione, 440000 tifosi attesi in Giappone. Un ultimo numero lo vogliamo dedicare al nostro capitano, l' azzurro Paolo Maldini: con 19 presenze è il calciatore in attività ad aver giocato più partite ai mondiali. Auguriamogli di andare avanti il più possibile e superare il grande Lothar Matthaeus (25)...


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