28/6/2002 |
c' è posta per noi |
Riceviamo e pubblichiamo con
piacere l' email di questo nostro lettore itali tedesco
Pro Germania
Sono parzialmente d'accordo con l'opinione pubblica in Italia che gli azzurri sono stati un po' traditi dai vari arbitraggi scadenti, ma non sono d'accordo che (come ho dovuto leggere oggi sulla Gazzetta) la Germania fa schifo nonostante e' arrivata in finale.
Anche l'Italia non ha fatto solo belle partite, ed e' giusto cosi' perche' nei mondiali si tratta di vincere il torneo, non di giocare bel calcio e poi essere eliminati. Stimo Kahn che secondo me e' uno dei portieri piu' forti di tutti i tempi, ma non solo lui. Se uno pensa con quali aspettative sono partiti, si deve solamente celebrare Voeller che quasi ha fatto un miracolo.
Till
Stellino
Caro Till,
l' acuto articolo odierno di Livio D' Alessandro ha colto nel segno. "in questo calcio mediocre", scrive nell' ultima riga. Proprio questo è il punto. In questo mondiale (o immondiale, continuando a seguire la formula del Guerin Sportivo), il calcio è mediocre e tanto lo spettacolo quanto il buon gioco (non semplicemente il "bel" gioco) sono andati scemando con l' avanzare della competizione e con l' eliminazione delle vere o presunte "grandi". Lo dicono anche i numeri, paragonati a quelli di Francia 98 (un bel mondiale, secondo me), come ho avuto modo di scrivere nel Diario del 26/6/2002.
Su questo sfondo, la Germania ha saputo giocare ai suoi massimi livelli, che non sono eccelsi ma neppure disprezzabili. In particolare, mi pare che l' abilità di Voeller sia stata particolarmente evidente in tre aspetti:
1) Nell' affrancare la rosa dal glorioso passato tedesco. Per la prima volta in vent' anni, la Germania si presenta a un mondiale con una formazione totalmente rinnovata, non imbottita di "vecchie glorie" come quella di USA 94 o Francia 98. Il ritiro dall' attività di Matthaeus, probabilmente, ha segnato la tardiva fine di un ciclo che aveva dato il suo meglio a Italia 90. Dell' ultimo successo tedesco, il bell' Europeo del 96, è rimasto (mi pare) il solo Bierhoff il quale, fra l' altro, non mi pare che stia giocando molto.
Voeller ha dimostrato che, pur non avendo una giovane generazione di fenomeni, la Germania continua a produrre calciatori di un certo livello.
2) Con grande umiltà, Voeller non punta a persuadere la critica col gioco stellare; punta sull' unica caratteristica in cui questa Germania è superiore a tutte le altre nazionali: il gioco aereo. I tedeschi hanno il grandissimo merito di saper crossare bene (in particolare Schneider e Ziege; sarebbe auspicabile che anche i nostri imparassero...) e colpire magnificamente di testa (8 gol sui 14 segnati al mondiale sono stati segnati di testa).
3) Ruotare i calciatori, laddove è possibile. Nessuno degli attaccanti, neppure Klose, è stato intoccabile. Voeller li ha alternati, risparmiando le forze e rispettando i valori reali. Non ha commesso, per citare un esempio contrario, l' errore di Gunes, che si è intestardito sull' imbarazzante Hakan Sukur.
Circa le individualità, sono d' accordissimo con te nel considerare Kahn (l' ho già scritto nel Diario Mondiale; e non sottovaluterei neppure Ballack) un autentico campione. Come scriverò e come ho già accennato, Kahn è il mio candidato numero uno al Pallone d' Oro (argomento che sarà in copertina sabato 29/6/2002); gli avrei già assegnato il titolo nel 2001, dopo la bellissima finale di Champions League (e non solo).
Ciò non deve illudere, tuttavia, che la Germania di quest' anno possa essere considerata l' erede naturale di quella, per esempio, del 1990: un collettivo compatto anche quello, ma imbottito di campioni di livello mondiale: Illgner, Brehme, Kohler, Matthaeus, Littbaski, Haessler, Voeller, Augenthaler. Senza contare Buchwald, Reuter, Riedle e altri che sicuramente mi sfuggono. La Germania di oggi, in un torneo come quello (in cui in semifinale arrivarono Italia, Argentina e Inghilterra), non avrebbe avuto la medesima buona sorte. Né in Francia (semifinaliste: Croazia, Francia, Brasile, Olanda). Né, probabilmente (pur con la precoce eliminazione dei favoriti, gli argentini), negli USA.
La Germania è una squadra solida che si sta comportando molto bene. Egregiamente, addirittura, rispetto alle più accreditate avversarie della vigilia (Italia, Francia, Argentina, Portogallo, Spagna, Inghilterra). Ma è anche la spia di un brutto mondiale, su cui non può non pesare il giudizio negativo sugli arbitraggi, il sospetto di combine, gli eventi che hanno traghettato la Corea verso una semifinale non del tutto meritata. Nel brutto calcio che sta rovinando il mondiale, la Germania svetta, ed è un suo merito. Merito che è mancato totalmente, per esempio, all' Italia. Non è contro Voeller e compagni che punto il dito, ma contro il mondiale tutto; contro chi ha deluso, contro le soprese che non hanno saputo osare, contro gli arbitri e la federazione internazionale. Contro chi, in definitiva, ci ha impegolati in questo schifo di calcio nel quale basta un colpo di testa per svettare e volare in finale.
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