Buongiorno o buonasera,
Ci risiamo.
Ha continuato a piovere senza tuonare.
Non è cambiato niente, piove sul campionato, acqua vera, e piove sugli arbitri, come se il campionato non si fosse mai interrotto.
Ripartiamo senza parlare e scrivere di come si gioca, non si parla degli errori dei giocatori, di gol mancati e delle difese in bambola.
Ci si masturba con i numeri tattici, con cabale, con le dichiarazioni di questo e di quello, rivolte secondo dove l’acqua scorre, e scorre sempre verso il mare… di critiche, e le condanne agli arbitri, che tutti premettono l’onestà e la buona fede e poi “dagli all’untore”.
Le condanne delle varie moviole (che non risolvono nessun dubbio) e le velate accuse di connivenza non si sa con chi o perché.
Chi semina vento raccoglie tempesta, chi era sull’altare ora è nella polvere e viceversa.
Trenta tifosi, (ma saranno tifosi?)
Dettano condizioni improponibili a chi è in difficoltà, i labiali delle televisioni sono condanne. I “vaffa” ormai si sprecano in video e in audio (l’esempio da dove viene?).
Non c’e’ più competizione ma solo sospetti ed astio.
Dove è finita la cavalleria?
Chi vince è odiato e chi perde ….pure.
E poi la vergogna di mettere in piazza anzi in video la vita privata di un “povero ragazzo” che ha solo il torto d’essere famoso e essere uomo, con tutte le pulsioni del caso, in nome di qualche spettatore in più, non di qualità ma pieno di morbosità.
Vergogna

Luciano Comaschi