Come volevasi dimostrare. Il tanto osannato Collina, “il migliore arbitro del mondo “, è tornato con i piedi per terra e ce lo ha riportato chi lo aveva mandato in paradiso.
I giornalisti.
Che, non si sa perché, avevano creato questo mostro di bravura, l’invulnerabile, l’imparziale, il più appetibile il più benvoluto. Ogni società lo avrebbe voluto in campo per tutte le partite, sarebbero state capaci nel fare carte false per farlo “sorteggiare”. Ed invece ecco che l’incantesimo si è rotto. Collina ha sbagliato ed è vero, ha sbagliato come tutti. Anche lui aveva creduto a quello che gli volevano far intendere le voci di dentro, e anche quelle di fuori, che cantavano continui peana: ”Collina sei il migliore! Collina nessuno è meglio di te!” e ci ha creduto.
Si è posto in favore di telecamere e ha dato l’avvio al suo spettacolo sciorinando tutto il suo spettacolare repertorio: ha tenuto le squadre sul filo del rasoio equilibrando i suoi interventi, per riservarsi i fuochi pirotecnici nel finale dimostrando tutta la sua fallibilità umana ma con certezze politiche. Ha dimostrato così i suoi timori, il suo poco coraggio. Non ha avuto l’onesta di annullare il gol irregolare dell’Inter, in barba alla tolleranza zero in area di rigore, con l’aggravio dell’inviolabilità del portiere nella sua area piccola. Collina ha dimostrato solamente una straordinaria lucidità nel calcolare il peso delle polemiche che avrebbe creato con un comportamento se si può chiamare imparziale.
Rimane ancora una volta da dire che la forza dei media come crea così distrugge, non avendo memoria di quello che dice e che scrive. Basta che si possa parlare,urlare, irridere chi è meglio di loro, cosi un po’ per celia e un po’ per non morire.
Stampa bocciata.
Arbitro bocciato.

LUCIANO COMASCHI