GENIO E SREGOLATEZZA

E' l'argomento del giorno, non si parla d'altro. Cassano.
Nè genio nè sregolatezza ma arroganza e protervia.
Maleducazione e mancanza di rispetto per tutti, per chi lavora per chi non lavora, per i compagni di squadra, per i tifosi, per l'opinione pubblica.
Non ci si può dividere in buoni e cattivi. Bisogna essere solo cattivi, non seguire la sceneggiata di: "Scusate, ho sbagliato non lo farò più."
Non è accettabile da una persona che è sotto i riflettori, non di uno spettacolo di varietà, nel quale l'attore si può travestire in qualsiasi ruolo, ma di uno sportivo visto e preso ad esempio soprattutto da bambini che ne vorrebbero emulare le gesta.
Non si può essere pentiti presentandosi platinato agli allenamenti, non lo si può scusare perchè ha vent'anni, perchè i soldi gli possono avere dato alla testa...non è sicuramente una scusa è un'aggravante.
La società lo deve allontanare, mandarlo a maturare se fosse acerbo, in un altra sede, allontanarlo per sempre se fosse marcio, ricordandogli che la fortuna passa una sola volta nella vita e lui l'ha incontrata e così facendo la perderà.
Perchè non si guarda attorno quando è seduto in panchina?!
Altri giocatori gli sono vicini, altri campioni disciplinati e come lui ansiosi di giocare, reputandosi com'è giusto all'altezza di tutti i compagni che in quel momento sono in campo.
Una schiera di assi è alle sue spalle e si chiamano, Pelè, Boniperti, Rivera, Amadei e tanti altri che hanno esordito prima dei vent'anni e che il loro comportamento è stato esemplare nella loro carriera e ancora meglio nella loro lunga esistenza. Saranno ricordati come campioni di sport e campioni di vita.
Perchè qualcuno non lo ricorda a questo ragazzo che pensa di avere inventato il pallone?
Ma tant'è che le mie parole e quelle di tanti altri sono scritte nel vento e come tali si disperderanno.
Prevarrà la ragion di stato e i 65 miliardi d' investimento.
Cassano farà sberleffi di me e di voi, dell' allenatore e della società, continuerà a fare il gradasso in barba all'etica e alla sportività. Il gioco del pallone, che poteva continuare anche senza di lui lo sopporterà e dopo due assist, un dribbling e qualche goal, lo integrerà nel nonsense dei giudizi e griderà: " Cassano sei grande!"

LUCIANO COMASCHI