PROVACI ANCORA CHIEVO
In una giornata che non cambia i vertici della
classifica ci ritroviamo a puntare gli occhi sul Chievoverona, ex favola del
calcio italiano, solida realtà in questo secondo anno di massima serie. Ancora
una vittoria e una classifica appagante, a ridosso della zona più nobile della
classifica, davanti alla Roma e al terzetto emiliano (Parma, Bologna e Modena).
Cambiano gli attori (Bierhoff o Cossato invece di Corradi; Franceschini invece
di Manfredini), il risultato non cambia: il Chievo sembra volare verso un' altra
salvezza anticipata, candidando Del Neri addirittura alla panchina azzurra.
Stavolta ne ha fatto le spese il Perugia, assai più malleabile che rispetto a
quello visto all' Olimpico contro la Roma.
L' Inter resiste ad un Empoli battagliero e rintuzza gli assalti delle
inseguitrici: i nerazzurri sono andati oltre i tre punti, dimostrando di avere
un gioco efficace e validissime alternative al bomber Vieri: Crespo, tanto per
fare un esempio.
A Piacenza Pavel Nedved aveva segnato uno dei gol più importanti della passata
stagione bianconera; a Piacenza, in una fredda e difficile serata, il
centrocampista ceko si è ripetuto: la Juventus incassa i tre punti non ostante
un Del Piero in ombra. Meglio Maresca, l' ex di turno che al termine della
partita ha raccolto l' applauso dei suoi vecchi tifosi.
Vince anche il Milan: lo fa di misura, senza dominare un' Udinese brava e
sfortunata, colpita in extremis da un' autorete beffarda di Nestor Sensini.
Molto meglio la Lazio, che ha travolto la Reggina al Granillo, conquistando (fra
campionato e Coppa Uefa) il decimo risultato utile consecutivo. I biancocelesti
non perdono ormai dalla prima giornata, quando il Chievo (non più "favola")
espugnò l' olimpico.
Nei giorni scorsi si era fatto un gran parlare dei quattro capocannonieri
(temporanei della serie A), fra i protagonisti assoluti del momento: Vieri,
Inzaghi, Del Piero e Totti. Assente il nerazzurro contro l' Empoli, rigorista il
rossonero contro l' Udinese, poco ispirato il fantasista bianconero... l' unico
a confermarsi è il capitano giallorosso, protagonista assoluto contro il Como,
autore di un gol, di una serie infinita di magie e di tanto lavoro su tutto il
fronte offensivo. La Roma, priva di alcuni uomini chiave (Cafu, Batistuta,
Montella e il ribelle Cassano) si è affidata soprattutto al proprio numero dieci
e a Candela, altra colonna della vecchia guardia. A Fabio Capello, tre punti a
parte, restano svariati problemi da risolvere: non ultimo, quello delle amnesie
difensive. La più grave, contro il Como, ha regalato a Godeas il primo gol in
serie A e ai lombardi la speranza di un possibile pareggio in extremis.
Da Totti a Nedved, da Rivaldo a Maresca, Da Fiore a Recoba: chi (più) ne ha,
(più) ne metta. Di giocatori di talento intendiamo... in un calcio italiano
sempre più dominato dalla mediocrità, chi ha qualche asso nella manica fa bene a
giocarselo, i risultati si vedono. E anche chi perde, come il Brescia, che a
Baggio non rinunzia mai, può farlo provandoci fino all' ultimo respiro. Se solo
Micillo avesse bloccato un pallone in tutta la gara, le rondinelle sarebbero
uscite dal Tardini con almeno un punto. Il minimo, considerati gli sforzi
quantitativi e qualitativi di un Baggio immenso, sempre elegante, sempre
efficace, sempre più squisito come un vino pregiato.
Chi di Baggio non ne ha, invece, mette in campo il dodicesimo uomo: il cuore.
Quello che ha reso celebre il Torino, alla sua prima vittoria grazie al gol di
due gregari, Conticchio e Castellini. Ne fa le spese la classifica del Bologna,
fiaccato dalle assenze pesanti.
I granata raggiungono l' Atalanta, umiliata in casa dal Modena. E' finita 1 - 3,
con quattro gol spettacolari che poco consolano i tifosi nerazzurri. C' è aria
di contestazione: servirà a qualcosa?