NESTALGIA... CANAGLIA

"NESTALGIA CANAGLIA"... i tifosi romanisti hanno così salutato , irridenti, il trasferimento al Milan dell'ultima bandiera biancazzurra.
Ma in quello striscione esposto nel derby capitolino c'è di più...tanto di più...
Sandro, infatti, potrà continuare a ripetere quello che vuole...ma la sua testa, a nostro modestissimo avviso, è rimasta a Roma, sui verdi e luminosi manti dell'Olimpico e di Formello, nei suoi pomeriggi liberi trascorsi tra gli amici a Cinecittà...la sua gente. Non è poesia...ma la retorica dell'essere professionisti...del guardare oltre l'"orticello" non sembra affatto convincerci. Ed è il bello della natura umana...non vale sempre la regola dello "stampino", giocatori che cambiano maglia, città, abitudini, clima e amicizie in nome del professionismo...99 su 100 è ok...ma c'è l'eccezione che conferma la nostra tesi. Da quel 31 agosto (giorno della sua cessione) ogni intervista, ogni dichiarazione, ogni apparizione, ci ha consegnato un altro Alessandro...accigliato, cupo, malinconico...meno vivace anche verbalmente. Fantasie si dirà...ma andiamo avanti con questa convinzione... E ci supportano, in questa particolarissima tesi, gli sbandamenti inusuali che il giocatore ha subito in più di una occasione in questi due mesi; errori-orrori come quelli commessi in nazionale a Napoli e a Verona contro il Chievo...non sono da Nesta... Una "vera" bandiera può smettere di sventolare...ma non si ammaina così, in fretta e furia. Troppo repentino è stato il suo "voltare pagina", troppo brusca la sua separazione "viscerale", troppo sfacciata la sua freddezza nei confronti del popolo che lo ha osannato per anni. Il Nesta rossonero ci appare ancora come un "pugno all'occhio", un "pesce fuor d'acqua", un "leone in gabbia"... Diceva Oscar Wilde che "una maschera racconta molto più del semplice volto"... e la "maschera" di Sandro in questo bimestre, scusate la presunzione, a noi ha detto praticamente tutto!