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30/6/2004

EUROFLOP

di Francesco Bianco

David BeckhamA fare da contraltare alla "verde Europa", l'inattesa ventata di giovinezza soffiata fino ad ora in Portogallo, c'è il malinconico flop di tanti campioni, i più pagati, i più attesi (con evidenti ripercussioni sui risultati delle nazionali e degli introiti legati alla pubblicità delle aziende che su di loro hanno investito ingenti capitali). Come non pensare agli azzurri? Alla triade Vieri-Del Piero-Totti, soprattutto.
Tanto il capitano bianconero quanto l'ariete nerazzurro si sono presentati a Euro 2004 dopo una stagione deludente, sia a livello personale che a livello di club. Era legittimo dubitare sullo stato di forma (di Del Piero, in particolare), ma non sulla voglia di riscatto in questi campionati europei. Così non è stato. Se Del Piero, spostato da Trapattoni in una posizione non amata (quella di esterno sinistro, nella quale aveva già fallito Euro '96), ha giocato a corrente alternata, senza entusiasmare, il torneo di Vieri è stato addirittura catastrofico. Tanti colpi di testa sbagliati, mai un movimento giusto in fase di smarcamento, neppure una rete. Ad rendere più meschina la figura del centravanti dell'Inter, la conferenza stampa dell' "Io più uomo di tutti". La ciliegina sulla torta.
O magari abbiamo capito male. Forse Vieri voleva dire "Io più uomo di Totti", l'unico ad averlo superato nella classifica dei flop azzurri a Euro 2004. Esaltato (troppo) da Trapattoni, incoronato re d'Italia dalla stampa del pre europeo, ha rovinato con un gestaccio (cui è stata data troppa enfasi, dobbiamo riconoscere) un torneo di cui sarebbe dovuto essere protagonista. Nient'altro che una gara incolore e sfortunata. Poi Totti, di cui è lecito dire che ha sputato nel piatto in cui stava mangiando, è stato relegato dalla squalifica al rango di triste spettatore della disfatta italiana.
Ma la crisi non si è limitata agli azzurri: David Beckham, con quattro partite opache (neppure Owen ha brillato) e due rigori sbagliati, è stato fra i responsabili dell'eliminazione inglese dall'Europeo; Raul, capitano e simbolo della Spagna, non ha saputo dare alla propria nazionale quel valore aggiunto necessario a passare il primo turno (in particolare, a piegare la difesa del Portogallo). Qualcosa di più, quantunque abbiano segnato reti importanti, era lecito aspettarsi (sul piano del gioco) da Zinedine Zidane e Tierry Henry. Molto di più, per restare sulla Francia, da Trezeguet.
Avevano cominciato male anche gli assi portoghesi: Figo e Rui Costa. Ma a suon di fughe sulla fascia il primo, di gol pesanti il secondo (dimentichiamo il rigore contro l'Inghilterra...), stanno risalendo la china. Il resto ce lo diranno le semifinali e la finalissima.

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